Libro dei racconti

In questa sezione puoi leggere le nostre ultime 4 avventure (quest) in forma di racconto. Il Libro dei racconti è scritto dai master che hanno organizzato la quest.
L'intento è quello di permettere a chiunque si connetta di avere un riassunto della situazione di bordo, senza dover leggere tutti i rapporti che molto spesso contengono i dati ma non i punti salienti della quest.
Ovviamente all'interno del gioco, nella sezione on, si potranno leggere anche i rapporti per avere maggiori dettagli.

6.15 - FRATELLI NELLA NEBBIA

03-09-2020

La USS Genesis ed il suo equipaggio sono stati incaricati di far luce sul perché il cargo Santa Lucia ha interrotto le comunicazioni. Il cargo fa parte di una piccola compagnia di trasporti, il Consorzio Aneda, che opera prevalentemente nel sistema Aldebaran, ed in particolare il Santa Lucia stava trasportando piantine da frutto al pianeta Son´a. L´equipaggio nel corso del briefing ha sollevato numerose ipotesi, che vanno dal semplice guasto dell´apparato di trasmissione, all´allontanamento volontario dell´equipaggio per motivi da determinare. Si è presa in considerazione anche l´ipotesi di un attacco dei pirati, sebbene nella zona non risultino particolari attività di questo tipo, e malgrado l´assoluta mancanza di valore commerciale del carico della Santa Lucia. Non è stato escluso che l´obiettivo potrebbe essere stato l´equipaggio stesso, rapito da commercianti di schiavi. Dall´analisi delle ultime comunicazioni del Santa Lucia si è appreso che il cargo era in anticipo rispetto alla data di consegna del carico, ma non è stato possibile determinare se questo sia un fatto rilevante o no.


05-09-2020

Durante il viaggio l´equipaggio ha continuato a formulare diverse ipotesi circa la scomparsa del Santa Lucia, ma ben presto si sono dovuti concentrare su loro stessi. Infatti, man mano che si avvicinavano al Sistema Melara, le comunicazioni hanno iniziato ad avere dei disturbi che si presentavano simili ad un ronzio. L´intensità di questi disturbi aumentava man mano che si penetrava più profondamente nel sistema, e nonostante ogni tentativo di ripristino, l´equipaggio non riusciva né a ristabilire le comunicazioni, né a capire la natura del malfunzionamento. Per cercare di non peggiorare la situazione, veniva deciso di uscire in anticipo dalla curvatura, ad un´ora circa ad impulso dal luogo di destinazione. Ma subito dopo l´uscita di curvatura, ecco che un nuovo malfunzionamento colpiva la nave: veniva segnalata una pericolosa destabilizzazione della matrice del nucleo, a causa del progressivo abbassamento della potenza del campo di costrizione magnetica. Un simile guasto avrebbe portato all´esplosione della Genesis entro breve tempo. L´equipaggio si è impegnato molto per cercare di ripristinare il pieno controllo, ma nessun loro tentativo ha portato alla risoluzione. Neanche la decisione di espellere il nucleo ha avuto successo, poiché risultavano compromesse le subroutine del comando di espulsione. Non essendoci tempo per una espulsione manuale, è stato dato il comando di abbandono della nave. L´equipaggio è riuscito a mettersi in salvo, sia con le navette che con i gusci di salvataggio, e mentre tutti guardavano con malinconia la Genesis attendendo l´esplosione, con somma sorpresa, la Genesis è entrata in curvatura, abbandonandoli nello spazio. Impossibilitati a fare altro, si sono diretti verso Melara III, di classe M, dove avrebbero atteso i soccorsi. Ma i guai non erano finiti: durante la discesa hanno potuto vedere che tutto il pianeta era ammantato da una nebbia che si elevava per molti metri sopra la superficie. Poco dopo che le navette e i gusci entravano in contatto con la nebbia, i motori presentavano gravi malfunzionamenti, al punto che tutti hanno dovuto effettuare un atterraggio di emergenza, col risultato che i membri dell´equipaggio si sono probabilmente sparsi nel raggio di centinaia, forse migliaia, di chilometri. Prima dell´atterraggio, i sensori hanno potuto registrare la presenza di migliaia di forme di vita umanoidi, sparsi in centinaia di piccoli insediamenti, tutti costruiti con rottami di navette o parti di gusci di salvataggio. Ora una parte dell´equipaggio si trova accampato nel punto dove è precipitata una navetta ed i gusci presi da quelli che erano presenti in plancia al momento dell´evacuazione, che si trova a poca distanza da uno degli insediamenti a circa 4 chilometri da un grande lago. Molte sono le domande che attanagliano le menti dell´equipaggio: chi ha preso la Genesis? Quale mistero si nasconde nella nebbia? Come faranno a chiedere aiuto? Al momento non c´è risposta, ma solo solo la consapevolezza che è necessario sopravvivere.


05-09-2020

Dopo la prima notte all´addiaccio, cercando di curare i pochi feriti degli atterraggi di fortuna, si è scoperto che almeno i frutti e le bacche che si trovano in abbondanza nei dintorni, sono commestibili. Sul fronte tecnico, il confronto tra le letture strumentali e i dati telemetrici del nucleo e dei condotti del plasma davano risultati contrastanti. Non c´era niente di anomalo nella telemetria, e dunque si è giunti alla conclusione che le letture erano state falsate in qualche modo per indurre l´equipaggio ad abbandonare la nave per poterla rubare. Ma ancor più sorprendente è la scoperta fatta sui motori della navetta: varie componenti erano semicoperte da una specie di pasta gelatinosa azzurrognola. Se ne è estratto e analizzato un campione, e si è scoperto che danneggiava gli apparati elettronici, perché la natura del materiale che componeva questa gelatina era principalmente un ignoto metallo che impedisce lo spostamento di carica. Si è scoperto anche che questa gelatina era sensibile al forte calore, e che se riscaldata ad alte temperature si trasformasse in una specie di leggero fumo bianco. Questo fumo veniva analizzato, e veniva scoperto che aveva la stessa natura della nebbia che permea tutto il pianeta. Si è passati allora ad una analisi della nebbia e si è scoperto che oltre a contenere gli elementi tipici della nebbia, alcune goccioline di acqua contenevano particelle elementari del metallo. Alla luce di queste scoperte si sono fatte varie ipotesi, tra cui quella che il metallo possa essere stato responsabile sia del malfunzionamento alle comunicazioni che delle false letture sullo stato del nucleo di curvatura. Stabilito il come resta da capire il chi.


08-09-2020

L´equipaggio della Genesis si è recato, in ricognizione esplorativa, verso il vicino insediamento. Hanno rilevato che il perimetro è stato fortificato con legno e parti di paratie, e al suo interno c´è una comunità umanoide di circa cinquanta individui dall´aspetto bovide. All´interno della palizzata, c´è il rottame di una navetta e quelle che sembrano gondole di curvatura. Nel frattempo al campo si sono effettuati degli studi scientifici sulle minzioni di alcuni membri dell´equipaggio, che presentavano una insolita colorazione azzurrognola. Le analisi hanno evidenziato la presenza di una sconosciuta sostanza di colore azzurro, la stessa che componeva la pasta gelatinosa che aveva ricoperto alcune parti della navetta causandone un malfunzionamento. Tale sostanza, denominata bluite, è stata riscontrata nell´acqua, e si è ipotizzato che l´equipaggio l´abbia assunta attraverso l´idratazione. Analisi successive hanno evidenziato l´assenza di queste particelle dal sangue e solo tracce residuali negli altri fluidi corporei. Una sperimentazione successiva ha dimostrato che l´acqua portata ad ebollizione viene completamente liberata dalla bluite, pertanto è stata imposto l´obbligo di consumo di acqua solo dopo l´ebollizione. Prigionieri in un mondo avvelenato.


08-09-2020

L´insediamento dell´equipaggio della Genesis ha ricevuto una sorpresa: una delegazione dell´insediamento vicino, si è presentata ai federali, probabilmente con lo scopo di imbastire un qualche tipo di collaborazione. Essi provengono da Grazer e la loro specie si chiama Grazeriti. Anche il loro vascello è stato rubato col medesimo schema usato per rubare la Genesis, e sono ormai su questo pianeta da circa due anni. Hanno informato l´equipaggio sulla tossicità dell´acqua, che all´apparenza non da sintomi di una vera e propria malattia, ma che porta rapidamente alla morte. Anche l´ebollizione dlel´acqua, è solo un rimedio temporaneo: infatti i Grazeriti hanno detto che dopo qualche tempo la sostanza fa la sua ricomparsa nell´acqua. A loro dire, solo l´acqua proveniente dal sottosuolo garantisce alcuni giorni di purezza, salvo poi venire anch´essa contaminata. I Grazeriti inoltre hanno spiegato che i frutti raccolti sono privi della sostanza, ma che dopo qualche giorno sono anch´essi contaminati. Hanno provato con camere isolanti a conservare il cibo, ma inspiegabilmente, anche questo dopo un po´ si è contaminato. Raccontano poi all´equipaggio che hanno un M/AM-R funzionante, col quale ricaricano le armi a raggi e alimentano un piccolo risequenziatore alimentare, che usano con parsimonia visto il suo alto consumo di energia. Infine informano i federali che alcuni insediamenti si sono dimostrati ostili, per via del fatto che volevano impossessarsi della fonte di energia dei Grazeriti. Tra questi, un gruppo di Nausicaani, e un altro gruppo chiamato Basovian. Con un altro dei villaggi hanno tentato di prendere contatto ma sono stati scacciati prima di avvicinarsi dagli occupanti, una forma di vinta insettoide. Come dono, i Grazeriti hanno portato una mappa della zona da loro realizzata, con le posizioni dei diversi insediamenti. Alla fine si sono congedati e i flottici hanno offerto collaborazione medica e ingegneristica al gruppo grazerita. Sono questi i fratelli nella nebbia?


14-09-2020

Nei giorni successivi una delegazione dei naufraghi della Genesis si è recata a prendere contatto con le popolazioni dei due insediamenti siti sulla costa del lago. Il primo risultava abitato da una specie di origine avicola, che si è presentata come Kreek. Essi indossano delle armature di cuoio personali, rifinite e ornate. Al fianco, una corta spada e una specie di bastone con un manico, che probabilmente usano come arma. I Kreek abitano in capanne ovoidali singole, disposte un po´ a casaccio, ma non è dato sapere se questa è la loro dimora abituale o solo un riparo di fortuna. I Kreek hanno precisato di essere dei guerrieri e il loro aspetto non lascia spazio ad altre interpretazioni; hanno nomi lunghissimi ed impronunciabili e sembra che al vertice della loro società vi sia una specie di monarca, poiché tutti si sono inchinati al suo passaggio. I Kreek non possiedono tecnologia, e sono arrivati sul pianeta uccidendo i loro carcerieri, che li avevano rapiti dal loro pianeta natale per farli combattere in misteriose arene clandestine. Essi tengono appesi gli scheletri dei loro carcerieri, in una zona laterale del loro accampamento; questi ad una prima vista sommaria, sembrano essere di specie Ferengi. I Kreek hanno dichiarato che la navetta che li ha condotti a terra, è ormai sprofondata nel lago, e si trova a 5m di profondità.
Il secondo insediamento, invece è abitato da una specie dalle sembianze tozze e sgraziate; sono esseri alti circa 3 metri e del peso medio di 400 Kg. A discapito della mole, sembrano gentili e disponibili al dialogo. Hanno dichiarato di essere stati rapiti quando erano ancora dei bambini (il loro leader, Bor, ha detto di essere stato preso a 4 anni) per essere impiegati come schiavi in alcune miniere, di cui non conoscono l´ubicazione. Si definiscono Tekselian, ma questo non è il nome della specie, è semplicemente il termine che usava la specie che li ha rapiti per definirli, ed il cui significato è molto simile a quello di "schiavo". Hanno raccontato di essere fuggiti dalla miniera nascondendosi in un vascello di carico della miniera, e una volta che si sono trovati nello spazio aperto, si sono ribellati e hanno ucciso i loro carcerieri. Impossibilitati a governare la nave per la mancanza di ogni minimo requisito tecnico, hanno atteso cercando un modo per scendere. Il vascello, evidentemente dotato di un comando automatico, quando si è trovato nei pressi di un pianeta, è automaticamente atterrato; a quel punto i Tekselian hanno praticato un foro sul fianco della nave e hanno trovato rifugio sul pianeta. Essendo impossibilitati a tornare al loro mondo natale, poiché non sanno nemmeno dove si trovi, hanno scelto di vivere qui fino alla loro estinzione e così stano facendo da 10 lunghi anni. Dal momento che non hanno mai incontrato nessun umanoide, si sono autoattribuiti il possesso del pianeta stesso, in quanto primo colonizzatori. Sono abili nel lavorare i metalli, ed hanno una piccola cava a poca distanza dal villaggio. Sono letteralmente terrorizzati dai Kreek, di cui dicono che hanno ucciso e poi mangiato un membro della loro specie.
Nel frattempo, al campo base, è stato deciso di costruire delle capanne, visto il perdurare del loro status di naufraghi. Analisi successive hanno portato alla scoperta di quello che presumibilmente è il vascello che ha condotto sul pianeta i Tekselian ad 80 Km di distanza in direzione nord-ovest rispetto al campo dei federali, che sembrano decisi ad ispezionarlo ed eventualmente a estrarlo dalla sua tomba sotterranea.


17-09-2020

Una spedizione di quattro persone si è recata nel sito dove presumibilmente si trova il vascello dei Tekselian, per scoprire se potesse esserci qualcosa di riutilizzabile da cannibalizzare per riparare la navetta. La distanza di circa 80 Km era proibitiva e dunque li aspettava un lungo viaggio ricco di incognite e avversità. Giunti all´alba del terzo giorno dalla partenza, la spedizione rilevava che il vascello si trovava ancora nella sua posizione di atterraggio all´interno di una conca naturale del terreno. A causa di una massiccia frana, tale conca era stata riempita di terra e pietrisco che aveva seppellito completamente il vascello. Col tempo, visto che è qui da più di dieci anni, su quella frana era cresciuta della vegetazione fino a renderla omogenea con l´ambiente circostante. Il gruppo di esploratori non si perdeva d´animo e dopo aver fatto dei rilevamenti sul punto migliore per scavare, iniziavano la loro impresa. Subito dopo aver iniziato lo scavo, trovavano un grosso osso di un arto di un animale grande come un cavallo. Ne estraevano varie parti dello scheletro che venivano imbustate per essere riportate al campo base per approfondire le analisi; poco dopo trovavano anche i resti scarnificati di quello che sembrava un piccolo roditore, che veniva anch´esso imbustato. Dopo circa mezz´ora di scavo il gruppo riusciva a scoprire circa due metri quadrati di paratia, che veniva tagliata con il cutting beam per realizzare una apertura. Giunti all´interno scoprivano che parte della nave era metallica, mentre la parte inferiore era organica. Nessun dispositivo sembrava compatibile con la tecnologia federale e alcuni degli spazi più grandi erano completamente vuoti. Strane canalizzazioni e oblò posti diagonalmente alle pareti, non aiutavano a dipanare la matassa del mistero del funzionamento di quel vascello. Non venivano neanche trovate tracce di deuterio, antimateria o cristalli di dilitio. Tutto sembrava molto austero e spartano, nonché impossibile da decifrare. Anche l´analisi della parte organica è stata interrotta a causa del maleodore proveniente dai ponti più bassi, che ha fatto pensare ad una putrefazione di resti animali. Appurato che niente a bordo poteva essere utile allo scopo, il capo spedizione ha così deciso di interrompere la ricerca, e di iniziare subito il viaggio di ritorno al campo base.


17-09-2020

Nei tre giorni in cui la spedizione viaggiava verso ovest alla ricerca del vascello perduto dei Tekselian, al campo continuavano le discussioni circa il da farsi. Si è deciso di organizzare una spedizione per il campo delle Basovian, per stabilire un contatto con questa specie sconosciuta, ma si è dovuto desistere in un primo momento a causa delle condizioni meteo, e quindi si è proceduto ad analizzare le lumachine melariane raccolte qualche giorno prima e custodite amorevolmente dai membri della sezione scientifica. Una analisi del DNA delle lumache ha inaspettatamente restituito l´esito di una evidente manipolazione genetica  dei gasteropodi, che hanno alterato la funzione di alcune ghiandole, tra cui quelle dedicate al ciclo riproduttivo, al ciclo della crescita e alla secrezione della bava. Il giorno successivo una delegazione si è recata all´insediamento delle Basovian, e si è preferito un approccio notturno al fine di poter meglio osservare quella popolazione prima di entrarvi in contatto. Visto che tutto era tranquillo, il gruppo ha preso contatto con una delle Basovian che era uscita dalla sua capanna per ravvivare il fuoco. Le Basovian si presentano di piccola statura, molto aggraziate e con una cresta frontale molto simile a quello dei Klingon. Sono piuttosto determinate a lasciare il pianeta e per questo hanno in mente un piano ben preciso: hanno fatto una alleanza coi vicini Nausicaani per prendere il reattore dei Grazeriti; con quello avrebbero ricaricato le armi, e avrebbero sterminato i Kreek, che a loro dire avrebbero ucciso tre loro compagne e poi le avrebbero mangiate; una volta eliminati i Kreek (e i Nausicaani, di cui non si fiderebbero), i Tekselian le avrebbero aiutate, grazie alla loro mole fisica, a tirare fuori la navetta Kreek dal lago, e una volta riparata quella, se ne sarebbero andate da quel pianeta. Hanno anche riferito che i Kreek combattono volando, e sono rapidissimi al punto che "vedi un puntino nero in cielo e non fai in tempo a sbattere gli occhi che uno di quegli uccellacci ti ha già conficcato il becco nel collo".  Il gruppo di contatto ha cercato una mediazione, chiedendo anche alle Basovian di collaborare con gli altri gruppi, compresi i Kreek, ma le Basovian hanno opposto un netto rifiuto, sostenendo che loro non sanno di cosa sono capaci i Kreek, poi hanno insistito affinché i federali gli facessero caricare almeno 4 pistole, e quelle sarebbero state sufficienti a "risolvere i problemi di tutti". Bastava solo che si girassero dall´altra parte. I federali hanno opposto un rifiuto sulla base della loro etica, ma per non contrariare troppo le Basovian, si sono congedati dicendo che ne avrebbero parlato prima di prendere una decisione.


19-09-2020

Durante la notte una delegazione ha fatto visita agli altri due campi che ancora non erano stati visitati, quello dei Nausicaani e quello degli Insettoidi. Gli otto Nausicaani abitanti del villaggio, si sono mostrati poco propensi al dialogo, e indisponibili all´interazione sociale. I federali hanno provato ad offrire cibo e medicinali in cambio della tecnologia presente sulla loro navetta, ma hanno ricevuto un netto rifiuto. Hanno affermato che avrebbero acconsentito allo scambio solo in cambio di armi, proposta che i federali hanno finto di riservarsi di accettare, per non compromettere i rapporti già in bilico. Ma per i federali la tecnologia in cambio di armi non è una opzione percorribile.
Raggiunta la zona in cui la mappa mostrava ci dovesse essere il campo degli insettoidi, non si è trovato niente di simile. I Federali hanno cercato anche nelle vicinanze, e tramite le rilevazioni strumentali, che non indicavano nessuna comunità, ma solo una vecchia navetta seppellita. Ad un tratto uno degli insettoidi è saltato fuori dalla buca, e cercando di farsi capire utilizzando i gesti, ci ha mostrato che i suoi compagni stavano tentando di liberare un loro simile incastrato tra la navetta, che evidentemente era nella voragine da pochi istanti, e la roccia. Il tentativo di liberare l´insettoide è durato pochi minuti, poiché le ferite erano talmente gravi che il soggetto è morto poco dopo. I suoi compagni lo hanno allora tagliato in due parti con le loro possenti mandibole, e lo hanno portato all´aperto, dove si è polverizzato nel giro di alcuni minuti. Hanno poi fatto capire ai federali che volevano essere analizzati, e tale procedura ha rilevato che tutti i 5 insettoidi sono completamente intossicati dalla bluite, che nel loro organismo corrode le articolazioni cheratinose. Sono stati invitati al campo dei federali per essere curati al meglio e il piccolo gruppo ha accettato immediatamente.